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12/27/2023
Intervista a Guidasostenibile
“Ritengo sia indispensabile investire sulla mobilità pubblica urbana. Secondo me l’elettrificazione di una città può far cambiare in meglio la vita delle persone, tenendo conto del fatto che le città rappresentano circa il 2% della superficie mondiale e ad oggi producono più del 70% dell’inquinamento”. A parlare è il ventiduenne Alessio Culatti che abita nella provincia di Bergamo (ad Almenno San Salvatore) e studia Ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Bergamo. Proprio lui un anno fa ha deciso di dare il via ad un progetto che consiste nella progettazione e realizzazione di una monoposto elettrica da corsa, fondando il team E-Racing Bergamo, associazione sportiva che ad oggi coinvolge 70 studenti. Per scoprire di più, potete leggere la nostra intervista al giovane studente bergamasco! È un’idea nata ormai più di un anno fa perché cercavamo ulteriori stimoli e motivazioni per continuare il nostro complesso percorso di studi. Così, abbiamo visto che altre università avevano iniziato questo progetto che consiste nell’ideazione, progettazione e costruzione di una monoposto elettrica e abbiamo iniziato ad informarci, interfacciandoci con molti professori, fino a quando uno di loro (il prof. Paolo Righettini) ha sostenuto il nostro progetto e lo abbiamo presentato a tutta l’università. Partecipare nel maggio 2024 alla tappa italiana (a Varano de’ Melegari, provincia di Parma) del campionato di Formula Sae (acronimo di Society of automotive engineers, l’ente nazionale degli ingegneri dell’automotive), competizione universitaria internazionale dedicata proprio alla produzione di una monoposto innovativa: ora abbiamo quasi terminato la fase di progettazione e siamo alla ricerca di sponsor per la realizzazione dell’auto che speriamo di trovare nella bergamasca, anche per un discorso di sostenibilità del progetto. Abbiamo stimato che il costo complessivo per la costruzione della monoposto si aggiri intorno ai 125 mila euro: per questo lanciamo un appello a chiunque sia interessato ad aiutarci. Avrà un kit da quattro motori con una potenza complessiva di 80 kilowatt (circa 110 cavalli) che permetterà di accelerare da 0 a 100 in circa 2 secondi, mentre la velocità massima sarà limitata a circa 150 km/h, anche perché i circuiti per le gare non consentono di raggiungere velocità più elevate. 4. Come funzionerà il sistema di ricarica? Non ne abbiamo ancora progettato uno definitivo, ma da regolamento dovremo togliere la batteria dall’auto e collegarle ad un dispositivo di ricarica: nulla ci vieterà di decidere di progettare un sistema che possa ricaricare il mezzo con i pannelli solari, per esempio. In ogni caso, queste monoposto avranno un’autonomia di circa 25-30 km con batterie da 8.8 kWh e potranno essere ricaricate in circa mezz’ora. Penso che l’elettrico si innoverà e verranno trovate soluzioni: le batterie non rimarranno quelle al litio che conosciamo ora. Poi, nel momento in cui non sono più utilizzabili per le automobili, si possono sempre riutilizzare come accumulatori di corrente. Da parte di noi studenti c’è una grande sensibilità a questo tema così come per gli organizzatori del campionato Sae che, infatti, valuteranno anche la sostenibilità del progetto. Io ritengo che prima di tutto sia importante partire dalle città, investendo convintamente sulla mobilità urbana sostenibile.
11/5/2023
Ingegneria, gli studenti scaldano i motori e progettano una «Formula 1» elettrica
UNIBG. Si chiama E-Racing Bergamo ed è il team nato da sessanta giovani iscritti all’ateneo. Obiettivo: partecipare al campionato Sae e riuscire a realizzare una vera monoposto. Ci sono le lezioni, i libri, i corsi, gli esami. Ma c’è anche un’applicazione concreta e immediata, il frutto dell’impegno e dell’ingegno di giovani universitari: pensare, progettare e realizzare – praticamente da soli – una monoposto elettrica da corsa, «stile» Formula 1. Si chiama E-Racing Bergamo ed è il team nato da un numeroso gruppo di studenti di Ingegneria dell’Università di Bergamo con l’obiettivo concreto di partecipare al campionato di Formula Sae (acronimo di Society of automotive engineers, l’ente internazionale degli ingegneri dell’automotive), appunto una competizione universitaria internazionale dedicata alla progettazione e produzione di una monoposto elettrica. La fase di «disegno» è ormai in dirittura d’arrivo, intanto è scattata la ricerca degli sponsor per realizzare la vettura: indicativamente, servirebbero circa 125mila euro. «Questo percorso è nato circa un anno fa – racconta Alessio Culatti, studente di Ingegneria meccanica, ideatore del progetto –. Cercavo degli stimoli che andassero oltre gli argomenti delle lezioni, qualcosa che potesse spingere ulteriormente uno studente verso i propri sogni. Così mi sono imbattuto nel campionato della Formula Sae; mi ha colpito molto e ho deciso di muovermi per creare un team all’interno dell’Università di Bergamo». Alessio ha iniziato a contattare alcuni professori, a diffondere la voce tra amici e compagni di corso; presto l’idea ha iniziato a camminare di buon passo, grazie alla condivisione di questo sogno: «Abbiamo spiegato l’idea di costruire una vettura elettrica grazie alle competenze degli studenti dell’università, sia per metterci alla prova sia per essere promotori di mobilità sostenibile – prosegue l’universitario –. Così in poco tempo abbiamo raccolto la disponibilità di 150 studenti. Abbiamo iniziato a dividerci in “reparti”, ciascuno dei quali dedicato a un aspetto del progetto: dopo diversi incontri si è formato il gruppo di 60 persone che ancora oggi sta lavorando costantemente su questi obiettivi, con incontri settimanali per mandare avanti la progettazione». Non è un gioco da ragazzi. È trasfondere in concreto, in un progetto vero e proprio, quelle nozioni che ciascun corso dell’università insegna con un taglio più teorico: «Quello che ci dà grande carica – sorride Alessio – è la passione per il mondo delle corse e la possibilità di unirla ai nostri studi. Per la progettazione della monoposto siamo a buon punto, quasi a compimento». Non sono certo delle «macchinine», quelle della Formula Sae: «La monoposto costruita da un’università svizzera ha da poco ottenuto il record di accelerazione da 0 a 100 km/h, meno di un secondo». Oltre all’ingegneria, c’è un lavoro anche di «marketing»: «Ora siamo impegnati sul fronte della raccolta di sponsor, per trasformare in realtà il progetto – prosegue Alessio Culatti –. Ci siamo costituiti in associazione sportiva dilettantistica come E-Racing Bergamo, abbiamo ideato un business plan e vogliamo presentare il nostro progetto a realtà imprenditoriali che abbiano la volontà di sostenerci: vogliamo costruire un legame col territorio di Bergamo per dar vita al progetto». Un orizzonte temporale c’è: «L’obiettivo – conclude l’ideatore dell’E-Racing Bergamo – è partecipare a maggio 2024 alla tappa del Sae Italy (l’evento italiano del circuito internazionale della Formula Sae, ndr) che si terrà a Varano de’ Melegari, in provincia di Parma. A questa competizione abbiamo la possibilità di partecipare presentando anche solo il progetto, e non già la macchina costruita, perché oltre alle gare c’è anche una parte di valutazione della progettazione, della sostenibilità, dell’innovazione». Fonte: Luca Bonzanni, Eco di Bergamo
10/16/2023
Perché ali così grandi?
Le competzioni automobilistiche universitarie possono sembrare un campo di gioco riservato solo agli appassionati di motori e velocità estrema. Tuttavia, esiste un'affascinante competizione globale chiamata "Formula Student" in cui la velocità estrema è solo una parte dell'equazione. In questo articolo, esploreremo il ruolo cruciale dell'aerodinamicità in Formula Student e l'importanza che riveste, anche a velocità apparentemente ridotte. La Formula Student è una competizione automobilistica universitaria globale in cui studenti di ingegneria e design da tutto il mondo si sfidano nella progettazione, costruzione e gara di monoposto da corsa. Tuttavia, a differenza delle famose competizioni come la Formula 1, le vetture in Formula Student non gareggiano a velocità folli. Invece, le auto sono progettate per essere efficienti e gestibili, con velocità massime tipiche intorno ai 110-130 chilometri all'ora. Quindi, qual è l'importanza dell'aerodinamicità in una competizione in cui non si raggiungono le velocità stratosferiche delle ve:ure di Formula 1? La risposta sta nel fatto che, anche a velocità relativamente basse, l'aerodinamicità svolge un ruolo vitale nella performance e nell'efficienza complessiva del veicolo. In una competizione come Formula Student, dove l'obietivo è la progettazione di vetture leggere ed efficienti dal punto di vista energetico, l'aerodinamicità è fondamentale. Anche a velocità relativamente basse, la resistenza dell'aria può influire notevolmente sulla performance complessiva della vettura. Un'auto ben progettata dal punto di vista aerodinamico può attraversare l'aria con meno resistenza, migliorando l'efficienza energetica. L'aerodinamicità non riguarda solo la riduzione della resistenza all'avanzamento. In una competizione come Formula Student, la stabilità e il controllo sono altrettanto importanti. Le forze aerodinamiche possono influenzare la stabilità della vettura in curva e il suo comportamento su pista. La corretta gestione delle forze aerodinamiche può contribuire a migliorare il grip dei pneumatici e la maneggevolezza dell'auto, rendendola più facile da guidare ad alti livelli di prestazione. La Formula Student offre agli studenti l'opportunità di mettere in pratica ciò che imparano nei loro corsi di ingegneria e design. Progettare un veicolo da zero implica un'applicazione pratica di conoscenze di meccanica, aerodinamica, materiali e altro. L'aerodinamicità diventa quindi un campo di gioco per l'innovazione, in cui i team possono sperimentare soluzioni uniche e creative per migliorare le prestazioni della vettura. La Formula Student dimostra che l'aerodinamicità è importante non solo nelle competizioni automobilistiche ad altissime velocità, ma anche a velocità relativamente basse. La competizione fornisce agli studenti l'opportunità di applicare le proprie conoscenze in un ambiente stimolante e competitivo, dove ogni dettaglio conta. L'efficienza aerodinamica, la stabilità e il controllo dell'auto sono elementi chiave per la performance complessiva di una vettura da corsa, anche a velocità ridotte. La Formula Student ci ricorda che la competizione e l'innovazione nel mondo dell'automobilismo universitario sono più che velocità pura, sono un mix di scienza, creatività e ingegneria.
10/15/2023
0-100 in meno di un secondo
Nel mondo della competizione universitaria globale conosciuta come Formula Student, l'innovazione, la creatività e l'ingegneria avanzata si fondono in una sfida appassionante. Questa competizione mette alla prova gli studenti di ingegneria di tutto il mondo, invitandoli a progettare e costruire vetture monoposto ad alte prestazioni. Tra le molte sfide che affrontano, il rapporto peso-potenza e la dinamicità del veicolo sono fondamentali. Nel 2023, l'Università di Zurigo ha dimostrato di essere all'avanguardia in questa competizione grazie a un record mozzafiato nell'accelerazione. La Formula Student è una delle competizioni universitarie più prestigiose nel campo dell'ingegneria automobilistica. Università da tutto il mondo partecipano a questa competizione, portando avanti il proprio know-how per creare vetture monoposto innovative e performanti. La competizione mette alla prova gli studenti su molteplici fronti, combinando abilità tecniche, gestionali e imprenditoriali. Uno dei principali elementi di interesse della Formula Student è il rapporto peso-potenza. Questo parametro è cruciale poiché influisce direttamente sulle prestazioni di accelerazione e velocità massima del veicolo. Nel 2023, l'Università di Zurigo ha dimostrato di avere una formula vincente per ottenere un rapporto peso-potenza straordinario. Nel settembre 2022, un team dell'Università di Stoccarda aveva stabilito un record mondiale nell'accelerazione da 0 a 100 km/h in 1,461 secondi con un veicolo elettrico. Questo era già un risultato straordinario, ma l'Università di Zurigo si è posta l'ambizioso obiettivo di superarlo. E ci sono riusciti con una performance eccezionale, raggiungendo l'obiettivo in soli 0,956 secondi. Il Team AMZ di Zurigo ha dimostrato che le monoposto della Formula Student possono accelerare più rapidamente di una Formula 1 o di una MotoGP. La loro vettura elettrica, chiamata "Mythen" ha stabilito un nuovo record di accelerazione, superando persino la celebre “Rimac Nevera”. Il segreto del successo di Zurigo è stato un rapporto peso-potenza straordinario. Hanno creato una vettura con una struttura leggera in carbonio e alluminio a nido d'ape, riducendo al minimo il peso complessivo del veicolo. Questa leggerezza è cruciale per ottenere un elevato rapporto peso-potenza, il che significa che il veicolo può spostare meno peso per ogni unità di potenza prodotta. Un'altra chiave per il loro successo è stata l'uso di motori posizionati sulle quattro ruote, con un motore per ciascuna ruota. Questo approccio innovativo ha permesso loro di distribuire la potenza in modo molto più efficiente erogando una potenza complessiva di 326 cavalli, dando al veicolo un rapporto potenza-peso di quasi due cavalli per chilo di peso. La monoposto elettrica di Zurigo ha raggiunto l'accelerazione record da 0 a 100 km/h dopo aver percorso solamente 12 metri, dimostrando la straordinaria efficienza del design e della tecnologia impiegati. Tuttavia, è importante notare che per rispettare il regolamento della Formula Student, l'auto può sviluppare solo 80 kW, che corrispondono a circa 106 cavalli, quindi i motori utilizzati per il record non possono essere impiegati per la competizione ufficiale. Conclusione L'Università di Zurigo ha dimostrato che la Formula Student è un terreno fertile per l'innovazione e l'ingegneria avanzata. Il loro straordinario record di accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di un secondo è un risultato epocale che dimostra il potenziale degli studenti di tutto il mondo nell'innovazione automobilistica. La competizione Formula Student continua a ispirare e sfidare gli studenti a cercare soluzioni sempre più avanzate e rivoluzionarie per creare vetture da corsa eccezionali. Grazie a sfide come queste, il futuro dell'ingegneria automobilistica è in costante evoluzione, e il team di Zurigo è diventato il nuovo punto di riferimento per la velocità elettrica.
10/14/2023
Cosa è la Formula SAE?
C’è almeno un punto in comune tra mobilità e ricerca: si chiama Formula SAE ed è una competizione motoristica in cui si sfidano squadre di studenti universitari e laureati impegnati a ideare, progettare, costruire, sviluppare e competere in pista. Le gare offrono alle squadre la possibilità di dimostrare la loro creatività e le loro capacità ingegneristiche a confronto con squadre di altre università di tutto il mondo. In Italia la Formula SAE Italy ha raccolto nella scorsa edizione, la sedicesima, ben 48 team universitari internazionali, 44 dei quali dell’Unione Europea e ben 19 italiani (provenienti da 15 diversi atenei). Gli studenti coinvolti sono 380 da Paesi del mondo. Oltre alle auto, suddivise tra categoria endotermica ed elettrica/ibrida, c’è anche una competizione per moto, a cadenza biennale, e una driverless aperta ai veicoli a guida autonoma. Non è una competizione come tradizionalmente siamo abituati a pensare: a parte le moto, che disputano una gara in pista vera e propria, le auto scendono in pista singolarmente, impegnate in prove dinamiche (skidpad, accelerazione, autocross ed endurance) e statiche. Proprio così: la sfida è molto più diversificata e ha a che fare con aspetti di ingegneria, ma anche di marketing e persino di comunicazione.Il campionato è composto da una competizione per Paese ospitante e comprende gare suddivise per eventi diversi: quelli dinamici comprendono la gara di accelerazione, skid pad, autocross ed endurance; gli statici riguardano Design Event (presentazione del progetto completo dell’auto), Business Event (simulazione della presentazione del proprio progetto da parte di ogni squadra di fronte a potenziali investitori), Cost explanation (analisi del report dei costi redatto da ogni team dove sono incluse le quantità di materiali e componenti utilizzati). Le squadre sono giudicate da esperti a livello internazionale per ogni categoria suddivisi in panel. «L’aspetto più interessante e che piace agli studenti è la possibilità di portare avanti la ricerca e innovazione. Quest’ultima, tra l’altro, è uno dei temi al centro di una competizione dedicata, per quanto riguarda la MotoStudent». L’università guarda con favore alla competizione, cui partecipano studenti e laureati per condurre la ricerca creando gli elementi utili per fare innovazione e competizione, oltre a essere un’occasione per uno scambio di conoscenze anche con le aziende sponsor a cui possiamo fornire spunti utili che nascono da questo tipo di competizione. Uno degli aspetti più interessanti per gli studenti che fanno parte del team è la possibilità poi di fare esperienza nel mondo industriale una volta terminati gli studi. Come ricorda la stessa Lagazzi, «le aziende tendono a puntare su studenti come noi del team perché possono contare su giovani in qualche modo già formati e che hanno già lavorato su progetti concreti». Diversi studenti passati, per esempio, dal team bolognese, sono entrati in aziende anche solo per svolgere tirocini della Motor Valley, collaborando con realtà come Ducati e Lamborghini (tra gli sponsor) ma anche in Ferrari e Maserati. Lo stesso accade anche negli altri team universitari, che possono contare su opportunità importanti all’interno di imprese di livello internazionale.